A maglie Larghe - 5° Edizione
A Maglie Larghe è una rassegna di danza contemporanea che dal 2016 porta a Palo del Colle, una piccola cittadina in provincia di Bari, alcuni dei nomi più interessanti del panorama coreutico nazionale e internazionale. Organizzata dal collettivo artistico Factor Hill, l’iniziativa trova da sempre la sua casa nel Laboratorio Urbano Rigenera: un ex asilo abbandonato che oggi rappresenta un polo culturale importante per tutta la zona.
La sperimentazione di processi di inclusione del pubblico attraverso la contaminazione della danza con lo spazio urbano e l’utilizzo di luoghi non convenzionali per la fruizione degli spettacoli dal vivo, sono diventati negli anni i punti cardine di A Maglie Larghe. Il 2021 è l’anno della sua quinta edizione, che si svolgerà da maggio a novembre con il sostegno della Regione Puglia (Programma Straordinario 2020) e del Comune di Palo del Colle.
Contributo ricevuto € 10.000.00
Bando emergenza covid-19 D.M. 23 Aprile 2020 art.2 lettera e.
Il programma:
Sarah ha iniziato a danzare all'età di 17 anni in Francia. Dopo aver conseguito la laurea in ingegneria informatica e aver lavorato presso Alcatel come analista programmatore, ha completato la sua formazione di danza presso il James Carles Choreographic Center. Si è poi trasferita a Parigi e ha continuato a formarsi con insegnanti come Corinne Lanselle, Carolyn Carlson e Junior Almeida.
Da allora ha lavorato con: Compagnie Abou Lagraa, la Compagnie David Drouard, la Compagnie Maryse Delente, Vincent Mantsoé.
Nel 2014, trasferita a Londra ha iniziato a lavorare con Liz Roche Company a Dublino, Akram Khan Company.
Ha insegnato presso la Akram Khan Company e riprodotto la pièce "Bastard Amber" di Liz Roche Company per gli studenti del Lasalle College di Singapore.
IL SUO LAVORO PEDAGOGICO: si tratta di giocare con una moltitudine di dinamiche, qualità ed energia ed esplorare tutte le nostre possibilità. Spingendo i contrasti e cercando le opposizioni dentro e intorno a noi scopriamo un nuovo modo di muoverci e di esprimerci per cambiare la visione che ognuno ha della propria danza. L'intenzione è di lasciare che la nostra naturalezza emerga in modo tale da spingerci oltre i limiti: istinto e intuizione ci permetteranno di immergerci nella nostra creatività.
Il NetworkIDP sostiene le produzioni professionali di autori ospiti nella propria stagione in fase di ricerca accompagnando il loro processo e impegnandosi, nella stagione successiva, a programmare la pièce finale. Con questo progetto costituisce collaborazioni culturali tra strutture del territorio.
"La permanenza realizzata in collaborazione con il progetto Factor Hill ed è parte integrante della rassegna di performing arts ”A Maglie Larghe”. Una partnership preziosa che negli anni ha permesso di creare una vera e propria comunità della danza intorno al Laboratorio Urbano ”Rigenera” di Palo del Colle, che dal 2016 ospita la rassegna e che ancora una volta sarà casa e officina d’idee per l’artista in permanenza"
Alessandra Gaeta Direttrice Artistica della rassegna A Maglie Larghe.
Sarah Cerneaux sarà protagonista della di questa settima edizione, dal 9 al 13 Novembre 2020. Durante questa settimana l’artista avvierà il processo di creazione, che sarà visibile a porte aperte venerdì 15 novembre alle ore 19:30. La pièce ultimata sarà poi ospitata nella stagione 2021.2022 nella rassegna L’arte dello Spettatore.
Si tratta di Either Way, nel quale la coreografa Sarah Cerneaux, studia il rapporto con la perdita e su come riuscire a ritrovare il percorso smarrito. Nella nozione di perdita l’artista include ciò che diamo consapevolmente o meno, ciò che dimentichiamo, ciò che ci viene strappato o ripreso, ciò a cui rinunciamo, ciò che offriamo senza contare, cosa rifiutiamo, cosa seppelliamo.
"Ho iniziato questa ricerca dopo un periodo molto intenso sia professionalmente che personalmente, mi sentivo come se mi fossi spogliata, consumata, persa. Ho iniziato a lavorare in studio perché ero ossessionata da un'immagine, dal bisogno di sbucciare strati e strati per vedere cosa restava di me. La necessità di approfondire ciò che è sopravvissuto, come un cercatore che allontana la carne, risucchia il superfluo per ottenere una visione chiara di ciò che mi costituisce."
MARISTELLA MARTELLA coreografa, danzatrice e interprete di ethno-contemporary dance; direttrice della Compagnia Tarantarte.
A partire dal 2001 entra nel vivo del movimento culturale e artistico che investe il mondo della Pizzica e della Tarantella italiana fondando con Eugenio Bennato la Scuola Taranta Power a Bologna, una delle prime scuole di Tarantella in Italia. Approfondisce una ricerca coreutica e teatrale sul Tarantismo salentino e sulle danze e riti del Mediterraneo, attraverso le numerose residenze in Maghreb, partecipando ai riti familiari di danza e musica. Partecipa stabilmente a residenze artistiche e didattiche in Tunisia, Marocco, Francia, Italia, Egitto.
Nel 2009 fonda la Compagnia Tarantarte che con la sua danza teatrale incrocia elementi popolari del sud Italia con elementi del mondo mediterraneo; approfondisce gli aspetti simbolici, iconografici, letterari, mitologici e rituali del Tarantismo e propone un’interpretazione coreografica corale, visionaria e tutta al femminile. Negli anni la Compagnia si esibisce in Italia
e all’estero con le produzioni Orph. Antichi misteri e tarantismo, Furie e Fauni, Taràn - Tarante d'Amore di Lotta di Euforia di Trance, Passo a Sud, Kore Esnemble, Premesse a Kore e Creta. Con il sostegno del Teatro Pubblico Pugliese e Puglia Sounds Maristella Martella partecipa a diversi tour internazionali in Polonia, Francia, Lussemburgo, Egitto, Giordania, Marocco, Germania, Spania.
I qualità di insegnante, Maristella Martella tiene laboratori di danza e coreografia portando il suo format Taranta Atelier nelle scuole professionali di danza, in Italia e all’estero. Tra gli ultimi progetti didattici all’estero conduce il Taranta Atelier a Il Cairo, in collaborazione con Orient Productions, all’interno del progetto MINNA, e crea uno spettacolo con un gruppo di 20 artisti egiziani al Falaki Theater. Dal 2013 con l’Ass. Tarantarte organizza due volte all’anno la residenza artistico-didattica Danzare la Terra.
I temi indagati da Maristella Martella l’hanno portata a lavorare con le donne in diverse parti del mondo: a Il Cairo (Egitto) ha condotto un workshop con le donne vittime di violenza provenienti dal sud Sudan, dallo Yemen ed Eritrea, migranti e rifugiate politiche, attraverso il progetto Malazy. My Peaceful space (2018); a Calcutta (India, 2019) ha condotto workshop con le artiste del Tantidharti Festival diretto da Parvathy Baul e le donne indiane partecipanti alla residenza. In collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese e Puglia Sounds danza nello spettacolo di inaugurazione del Festival di Fes Musiques Sacrées in Marocco nel 2016, diretto da Alain Weber con Cinzia Marzo e le donne Berbere di Tafraoute.
Danzatrice solista del Festival La Notte della Taranta dal 2006, coreografa delle danze del concerto finale nelle edizioni dirette dai maestri Ludovico Einaudi, Goran Bregovic e Giovanni Sollima. Nell'ed. 2015 di Phil Manzanera partecipa come danzatrice diretta dal maestro coreografo Roberto Castello.
Nel 2007 partecipa come danzatrice e attrice al musical Federico II di David Zard.
Coreografa delle produzioni video: il film Kore. La danse de Perséphone con la regia di Azzurra Lugari e con il sostegno del CNC di Parigi e di France TV, prod. Oléo film (2013); videoclip Mamma Sirena di Officina Zoé con la regia di Edoardo Winspeare (2016). Partecipa ai diversi progetti multidisciplinari. In qualità di coreografa partecipa allo spettacolo Verso Terra - A chi viene dal mare di Mario Perrotta e al progetto Passione 2019. Madre, reg. Edoardo Winspeare.
Partecipa ai diversi progetti multidisciplinari. In qualità di coreografa partecipa allo spettacolo Verso Terra - A chi viene dal mare di Mario Perrotta e al progetto Passione 2019. Madre, reg. Edoardo Winspeare.
Diverse sono le collaborazioni di Maristella con i musicisti e compositori: lo spettacolo Passo a Sud, con la musica dal vivo degli Officina Zoè; lo spettacolo Creta con la musica elettronica del compositore Gabriele Panico; con Antonio Infantino negli spettacoli Furia e Fauini e Taran, e altri.
Nel 2018 è ideatrice del progetto Danzare il mito, un ciclo di laboratori di danza presso il Museo Castromediano di Lecce ispirato alle collezioni archeologiche in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese e Il Polo Biblio-Museale di Lecce. Si esibisce in diversi festival internazionali, p.es: Festival Oriente Occidente (Italia), Musiques Scarées Festival (Marocco), WOMAD (UK), Tantidhatri (India). Ha collaborato con Madonna realizzando due concerti danzati in Salento e con diversi artisti di fama internazionale: Eugenio Barba (Odin Teatret), Fathy Salama, Lucio Dalla e altri.
Equilibrio Dinamico si riconosce così, stilisticamente una spirale che riprende il flusso
della vita e dei suoi eventi che si susseguono senza fine, la rotazione creativa.
Una spirale che non si chiude, perché in quell’apertura si inseriscono le varie possibilità,
le scelte singole e collettive.
Ecco perché la circolarità non è un meccanismo statico ma dinamico.
Cangianti ma fedeli ad una linea interna.
Equilibrio Dinamico nasce nel 2011 in una piccola frazione della Città di Fasano, Pezze di Greco, come proposta di studio e confronto di linguaggi artistici.
La forza di questo inizio trova spazio nel volere del direttore artistico Roberta Ferrara che con credo e dedizione ha investito sul proprio territorio, la Puglia, regione del sud Italia, creando un network di artisti guest capaci di donare strumenti utili e necessari per giovani in fase di studio e crescita.
Da subito la fiducia di molti promettenti danzatori che hanno preso parte a questo cammino fatto di confronto e conoscenza di sé attraverso un piano di studi pratico/teorico e la fiducia di professionisti che hanno creduto fin da subito nel potenziale di tale progetto artistico. Oggi molti giovani, passati da Equilibrio Dinamico, hanno trovato il proprio spazio in diverse realtà ricoprendo differenti ruoli nel campo del mondo dell’arte.
Nel 2014 Equilibrio Dinamico, sceglie come sede operativa la città di Bari e si apre alla collaborazione di un piano di produzione e distribuzione diretto da Vincenzo Losito, costruendo concrete possibilità di lavoro. La mission di Equilibrio Dinamico si esprime nella volontà di creare una compagnia di repertorio versatile, eclettico e trasversale con prime italiane a firma di coreografi e direttori di caratura nazionale e internazionale. In breve tempo inizia ad attivarsi un network di interscambi tra Europa e Asia con il sostegno del circuito regionale di promozione Teatro Pubblico Pugliese e degli Istituti Italiani di Cultura di Colonia, Messico, New York , Atene, San Paolo, San Francisco, Zagabria, Ankara.
Al lavoro di produzione e networking, Equilibrio Dinamico promuove parallelamente progetti di Formazione : Educational Ensemble&Teen per la divulgazione e il perfezionamento della danza contemporanea e attiva il polo per il training giornaliero del danzatore “Small Class Training” sostenuto da Regione Puglia, Comune di Bari, Teatro Pubblico Pugliese e Piiil Cultura inoltre affianca un lavoro di Audience Development / Engagment per diversi Comuni della Regione Puglia consorziati al Teatro Pubblico Pugliese.
Dal 2014 a tutt’oggi il repertorio di Equilibrio Dinamico è programmato all’interno di teatri e Festival internazionali in Italia, America, Messico, Singapore, Belgio, Germania, Grecia, Albania, Kosovo, India, Giappone, Spagna, Brasile, Turchia, Croazia e Bulgaria con ottimo successo di critica e pubblico.
BIOGRAFIA COMPAGNIA
La compagnia Lost Movement nasce nel 2011 da un’idea di Nicolò Abbattista.
L’interesse del coreografo è rivolto alla quotidianità delle persone e al contesto di socialità e relazioni in cui siamo immersi. Preponderante diventa allora il gesto, nella sua verità, nel suo diventare Segno di un codice comune che l’osservatore può decifrare.
Le produzioni più recenti vedono il sostegno di importanti enti nazionali: Fattoria Vittadini e Fondazione Milano, CID (Centro Internazionale della Danza) di Rovereto, OPLAS/Centro Regionale Danza Umbria, Teatrino dei Fondi (Fucecchio), Consorzio Coreografico CON.COR.D.A (Siena) e Residenze Artistiche Toscane.
Sinossi spettacolo
O racconta una storia d’amore, come tutte, come nessuna. Due uomini che si scontrano, si uniscono, si allontanano, si riavvicinano, sviluppando una relazione che cresce attraverso gioco, erotismo, aggressività. Un incontro che attraversa gli strappi, gli scompensi, gli apici di ogni relazione umana e che si chiude in un vortice di intimità ridefinendo gli spazi dei due corpi.
La pièce inizia con una partita di calcio. I movimenti, aggressivi, virili, si trasformano in una danza, in un dialogo fra corpi. Nasce una scoperta dell’altro e un progressivo abbandono all’altro, che ridefinisce gli equilibri reciproci, in un vortice in cui i due corpi rimangono legati fra loro, in un nuovo insieme con un solo baricentro comune. Ad un certo punto, però, il punto di stabilità sfugge e ci si ritrova a fare i conti con l’incapacità di comunicare.
Sulle note di un cha cha frenetico, i due uomini si scontrano con l’incapacità di comprendersi, o più semplicemente con l’egoismo che ci rende tutti individui. Il sistema, la relazione, si trasforma. E infine ci si ritrova vicini, in un lento abbraccio, i cui contorni sono però nettamente ridefiniti.
CREDITI
Realizzato con il sostegno di OPLAS/Centro Regionale Danza Umbria e theWorkRoom, progetto promosso da Fattoria Vittadini e Fondazione Milano
Coreografia: Nicolò Abbattista
Drammaturgia: Christian Consalvo
Lo spazio delle relazioni
Progetto e Coreografia: Riccardo Fusiello
con Riccardo Fusiello e dieci persone selezionate ad ogni replica
Collaborazione artistica:Agostino Riola
Produzione SONENALÈ
con il contributo di Regione Puglia
Residenze coreografiche Aarhus Performing Arts Centre (Danimarca)
con il sostegno di Etre Lombardia
Esperimenti coreografici: Palazzo Tupputi (Bisceglie), Teatro Civico 14 (Caserta)
Debutto: Prospettiva Nevskij, maggio 2017
(SistemaGaribaldi - Bisceglie / Teatro Pubblico Pugliese)
Quali sono gli spazi delle relazioni?
Cosa li attraversa?
Cosa differenzia una relazione dall'altra?
Cosa ci resta delle relazioni?
Non vediamo quello che scorre in una relazione
molto spesso sappiamo quello che resta
LO SPAZIO DELLE RELAZIONI è una performance che coinvolge ad ogni replica dieci persone di diverse età e provenienza, selezionate ad hoc, per indagare lo spazio tra i corpi e la sua densità emotiva nelle relazioni umane.
Il lavoro prende spunto dagli studi dell'antropologo americano Edward Hall sulla
correlazione tra distanza relazionale e distanza fisica pubblicati nel testo 'La dimensione nascosta'.
I dieci partecipanti alla performance vengono selezionati tramite una call, ricevono una mail con le istruzioni generali, su come prepararsi e con la richiesta di portare alcuni oggetti legati a loro relazioni.
Il giorno stesso della performance vengono coinvolti in un incontro di 3 ore con il coreografo in cui apprendono le “regole del gioco” .
In scena, in una immaginaria , i dieci partecipanti ballano e reagiscono col corpo, sulla base delle istruzioni ricevute, agli stimoli del coreografo.
“ In questo progetto mi interessa indagare le relazioni che si creano tra le persone, per analizzare “la consistenza” dello spazio tra le persone ovvero tra i loro corpi. Lo spazio tra una persona e l'altra, che ad occhio umano è vuoto, con una attenzione più profonda si percepirà densa e più o meno attraversata da legami.
E' come se ci servissimo dei corpi per evidenziare in negativo lo spazio che si viene a creare, come fosse un elemento a sé, una realtà sostanziale della relazione perché densa di memorie.
Per indagare questo tema ho scelto di creare una performance con una struttura con regole ben definite a cui partecipano, ad ogni replica, persone a cui non è richiesta alcuna particolare capacità.
Una sorta di esperimento che coinvolge ogni volta persone diverse che ogni sera danno vita ad una performance con una struttura con parti “fisse” e altre “aperte” legate all'improvvisazione e alla reazione delle persone in scena ai diversi stimoli cui sono sottoposte: indicazioni del coreografo, musiche, etc..
La scelta di lavorare con non professionisti è stata dettata dalla curiosità di indagare quali sarebbero state le reazioni di persone non abituate a lavorare col proprio corpo, la loro 'spontaneità', la capacità di mettersi in gioco e lasciare che il loro corpo nello spazio diventi veicolo delle loro emozioni in tempo reale.
Avere in scena “persone comuni” vuole favorire anche il processo di identificazione del pubblico con i 'performer' in scena. Il pubblico potrà proiettarsi in quello che vede, rispecchiarsi nelle persone in scena anche fisicamente per le loro qualità motorie, chiedersi cosa e come avrebbe risposto al posto loro e magari acquisire una maggiore consapevolezza delle dinamiche che regolano i nostri corpi nelle relazioni che viviamo ogni giorno.”
Riccardo Fusiello
Promo: https://vimeo.com/374232899
RASSEGNA STAMPA
“ S’inseriscono a pieno titolo nell’arena di quel fenomeno di “ballo sociale” che, dalla
lontana balera della Bausch in poi – Kontaktof ha, indirettamente, aperto un universo
di visioni – è oggi osservato, con diverse modalità, da giovani coreografi contemporanei.
[…] Con Lo spazio delle relazioni Fusiello e Riola ci mostrano un modo di abitare il mondo
oggi intercettando la sensibilità del nostro comune sentire.”
Giuseppe Distefano,DANZA&DANZA
“...per il rigore con cui hanno ideato un meccanismo scenico allo stesso tempo efficacemente strutturato e aperto all’imprevisto, permettendo ad un gruppo di non professionisti di acquisire, in sole tre ore di incontro laboratoriale, una qualità espressiva con cui riconoscersi in una comunità.”
Menzione Speciale della Giuria, Festival Troia Teatro
“Lo spazio delle relazioni parte da un canovaccio a maglie larghe e si assume il rischio dell’imprevedibilità per indagare i meccanismi che legano indissolubilmente tutti noi. Il ricorso ad attori non professionisti alimenta un’interpretazione genuina in grado di sgretolare ogni forma di passività: i coreuti del teatro greco – reclutati tra semplici cittadini – istituivano un dialogo privilegiato con la polis di cui costituivano l’emblema; allo stesso modo i volontari inesperti di questo spettacolo divengono uno specchio per il proprio pubblico. Il risultato è un’immedesimazione con i performer che sfocia in un reciproco riconoscimento: l’indagine sui rapporti umani, così orchestrata, innesca un sentimento di identificazione che riattiva l’istanza comunitaria del teatro”.
Nadia Brigandì, STRATAGEMMI Prospettive Teatrali
"Una scelta performativa, quella dei Sonenalè, piuttosto coraggiosa che dà vita ad una performance emozionale, genuina ed interessante per la relazione che si crea tra attori non professionisti e il regista, ma soprattutto per l’effetto che scatena sul pubblico."
Ilaria Costabile, PAC – Paneacqueculture
“...una regia che ascolta e comprende i suoi personaggi fino a consacrarli nel loro ruolo imprevedibile. Una vertigine di azzardo che lascia spazio alle interpretazioni più disparate. L’ironia della vita che ci condanna a un continuo palcoscenico, unita alla grazia del rispetto per ciascuna delle personalità in scena. Allora Lo spazio delle relazioni è vita, è teatro, è filosofia? Noi che guardiamo siamo qui a chiedercelo, mentre inevitabilmente guardiamo noi stessi da fuori, in attesa dell’arrivo di un regista che dia anche a noi un senso al gesto appena compiuto, al pensiero appena pensato. Che ci faccia dono della bellezza.”
Rossella Famiglietti, devoscrivere.wordpress.com
Sonenalé è una compagnia diretta da Riccardo Fusiello, coreografo e danzatore, e da Agostino Riola, regista e performer.
Formazioni ed esperienze che provengono da linguaggi differenti, che attraversano la danza, il teatro e si aprono alle suggestioni dell’arte contemporanea, si integrano in un approccio alla creazione che non predilige un genere specifico, ma che parte dal corpo e dalle sue molteplici possibilità di espressione.
Fondata a Milano nel 2012, in pochi anni la compagnia ottiene prestigiosi riconoscimenti e collaborazioni in Italia e in Europa: Aarhus Performing Arts Centre - Danimarca, Centro Danza Canal - Madrid, Anticorpi XL - network giovane danza d'autore, E45 Napoli Fringe Festival - Fondazione Campania dei Festival, Movin'Up - Giovani Artisti Italiani e Ministero Beni e Attività Culturali.
Le sue performance vengono presentate in importanti festival e teatri italiani come, ad esempio, Festival Teatri di Vetro (Roma), Zona K (Milano), Sardegna Teatro (Cagliari), Festival Internazionale della Creazione Contemporanea (Terni), Festival Exister (Milano), Teatri di Vita (Bologna), Teatro Kismet (Bari), Napoli Teatro Festival Italia, Festival Ammutinamenti - Vetrina della Giovane Danza d'Autore (Ravenna).
Nel 2015 Sonenalé si trasferisce a Bisceglie, in Puglia, per dare vita ad una nuova fase del suo percorso.
di Maria Chiara Vitti
Il diario delle molestie
Maria Chiara Vitti, classe 1997, è danzatrice, performer ed insegnante “Dance Well – Movement Research for Parkinson”.
Nasce nella provincia barese e successivamente agli studi superiori in Relazioni Internazionali per il Marketing, frequenta il Corso Triennale Professionale di Danza Contemporanea del Balletto di Roma, diretto da Roberto Casarotto. Durante la formazione accademica, incontra artistə che, offrendole una visione non tossica della danza, hanno profondamente contribuito alla sua crescita personale ed artistica. Tra tuttə, Marta Ciappina, Pablo Tapia Leyton e Giorgia Ohanesian Nardin.
Trasferitasi a Milano, prosegue i suoi studi presso il C.I.M.D di Franca Ferrari ed affina lo studio delle tecniche contemporanee affidandosi agli insegnamenti preziosi di Marta Ciappina e Ariella Vidach.
Dal 2019 ad oggi, continua a formarsi approfondendo la ricerca artistica di diversə coreografə come Daniele Ninarello, Marco D’Agostin, Georgia Vardarou, Silvia Gribaudi ed Adriana Borriello.
È interprete del trio “Scritto in tre C” di Giorgia Fusari, prodotto da Anghiari Dance Hub e sostenuto da C.I.M.D incubatore per giovani coreografi. Danza in “Pagliacci” opera lirica di Ruggero Leoncavallo prodotta da Armonie D’Arte.
Avverte un forte richiamo della sua terra d’origine e, interrogandosi su quale possa essere il suo contributo artistico, si lega al collettivo Factor Hill diretto dalla danzatrice Alessandra Gaeta.
Riconosce le proprie velleità coreografiche sin dagli anni accademici ma decide di accantonarle per dedicarsi allo studio anatomico del corpo attraverso il movimento.
IL DIARIO DELLE MOLESTIE
“Il diario delle molestie” è il suo primo lavoro autoriale, nato da un forte desiderio di riconnessione con il proprio corpo e dalla necessità di contrastare le leggi del politicamente corretto, gli stereotipi e le convinzioni sociali. L’autrice definisce questa ricerca un atto di coraggio attraverso il quale rimettere in campo ed elaborare le proprie idee, utilizzando l’atto performativo come medium per veicolarle.
“Tracce d’acqua”
Studio per due musicisti e una danzatrice
Produzione FACTOR HILL
Con il sostegno di Rigenera Laboratorio Urbano
Coreografia di Alessandra Gaeta Drammaturgia di Giulia Maria Falzea Supervisione Coreografica di Alessia Lovreglio
Flauti_Viella_Canto di Giovannangelo De Gennaro
Live Electronics di Roberto Matarrese
Luci di Andrea Mundo Riprese di Saverio Corriero Graphic di Tania Tullo
CON
Alessandra Gaeta
SCHEDA ARTISTICA
Capitolo VII
Il libro dell’acqua Alok Jha
“Stavamo prendendo possesso di un nuovo territorio, un frammento di oceano congelato su cui nessuno aveva mai messo piede. Questa ‘terra’ esisteva da poche estati e probabilmente sarebbe scomparsa tra qualche anno. Vista la sua precarietà, era in pratica impossibile che qualche altro essere umano l’avesse toccata. Per quanto la cosa potrebbe sembrarvi ridicola, ricordo benissimo che in quel momento ero innamorato dell’idea che quel lastrone fosse ‘nostro’ e che vi eravamo sbarcati per visitarlo e prenderne possesso in nome del genere umano. Quel ghiaccio non era stato visto da altri occhi né toccato da altre dita: ci sentivamo nel solco degli eroici esploratori del passato…”
In un spazio corale, si susseguono quattro quadri che esplorano i tre stadi dell’acqua dal solido, liquido, gassoso si approda al viaggio. Il costante dialogo mescola corpo, strumenti, voce e sonorità sintetiche in una composizione in parte scritta, in parte ispirata al paesaggio circostante.
Un lavoro in cui Alessandra Gaeta è autrice nonché interprete della coreografia la cui supervisione è a cura di Alessia Lovreglio. “Tracce d’Acqua” è frutto di una ricerca condotta, inoltre, insieme a Giovannangelo de Gennaro (viella, flauti, canto) e Roberto Matarrese (live electronics), autori delle musiche di questa produzione, Giulia Falzea (drammaturgia), Andrea Mundo (luci), Saverio Corriero (film & photo), Tania Tullo (grafica). Lo spazio dell’acqua è un viaggio privo di confini e lontano dal tempo. In quattro quadri si affrontano i mutamenti dell’acqua e il suo percorso narrativo. Lo spazio è un coro: il corpo e il suono sono i suoi esploratori. L’acqua scava e costruisce, cambia la forma delle cose, distrugge e annega. È il luogo in cui essere, la costante in cui approdano i viandanti, l’inizio del viaggio. “Tracce d’acqua” è il tentativo di cambiare pelle, di sentirsi fluidi e di indagare, a volte anche con crudi dati scientifici, quanto lo spazio che un corpo abita, che un suono edifica e definisce, sia uno spazio ospite, mutevole, meraviglioso e da guardare con gli occhi vigili e la coscienza pura.
«L'acqua non lascia una traccia spesso visibile, perché è trasparente, incolore, inodore, per questo mi piace. Nella sua invisibilità è in grado di purificare, per questo attraverso lo studio che presenteremo in tre tracciamo il nostro stato rispetto a tre stadi. Il gioco di parole è birichino, ma utile per lanciare una visione. Tracciamo per tracciarci attraverso delle onde sonore e corporee». Così la Gaeta spiega la sua ultima ricerca
BIOGRAFIA AUTRICE/INTERPRETE
Alessandra Gaeta è danzatrice, performer, autrice pugliese. Fondatrice del Collettivo artistico Factor Hill di Palo del Colle (BA). Direttrice artistica della rassegna di Performing Arts ‘A Maglie Larghe’ con sede principale a RIGENERA Laboratorio Urbano di Palo del Colle in provincia di Bari. La sua formazione la vede completare la Scuola Paolo Grassi di Milano, vincere una borsa di studio per l’ADF presso la DUKE UNIVERSITY del North Carolina (USA) ottenere la certificazione in Pedagogia del movimento a Roma. Ha danzato nella compagnia americana Archipelago Theater diretta da Ellen Hemphill. Danza come interprete per la compagnia Sonenalé e con/per diversi autori pugliesi tra cui Angelo Petracca e Alessia Lovreglio. E’ autrice di ‘Twin3’ (2012)- ‘Dita di Miele’ (2016), ‘Yellow Limbo’ (2019), co-autrice di ‘Zona3’ (2017) insieme al gruppo VGA composto da Claudia Gesmundo e Alessia Lovreglio.
TRAILER
https://www.youtube.com/watch?v=ytCw4QB3FoI&ab_channel=AsteriaSpace
STUDIO
https://www.youtube.com/watch?v=pCv-y_V8Zn8&ab_channel=AsteriaSpace