A Maglie Larghe è una rassegna sulle arti performative, alla sua quarta edizione.

Il sottotitolo di quest’anno è #meltingPot, non a caso, perché gli artisti coinvolti presenteranno lavori provenienti da diversi ambiti artistici: danza contemporanea, teatro danza con musica dal vivo, spettacoli per bambini e performance intorno al rapporto tra natura e uomo.

 

La rassegna propone nomi di rilevanza nazionale, come Siro Guglielmi, Chiara Zilli, Maristella Tanzi e Francesca Giglio con la storica compagnia Qualibò, oltre a una produzione di Factor Hill.

Per il secondo anno saranno coinvolte scuole di danza locali che attraverso i workshop potranno esplorare nuove pratiche corporee.

 

Inoltre, si consoliderà il rapporto con il Network Internazionale di Pedagogia della danza in Puglia diretto da Ezio Schiavulli, che prevede la realizzazione di una #PERMANENZaRTISTICA con l’ospite internazionale: Natalie Wagner, dalla Svizzera, che soggiornerà negli spazi di Rigenera Laboratorio Urbano dedicandosi a una nuova creazione con altre due danzatrici.

 

Sarà dedicato anche uno sguardo ai più piccoli (occhio al 15 dicembre!).

Come di consueto si svolgeranno i TALK con gli artisti dopo la performance: momenti di incontro, condivisione e feedback per mettere in relazione artista e pubblico.

 

Novità dell’anno, oltre alla #PERMANENZaRTISTICA, è la presenza della compagnia Sonenalé che, con medesimo entusiasmo e comune visione, si unisce a noi e condivide con il progetto la sfida di contagiare quante più persone possibili.

 

“Abbiamo deciso di non fermarci e di credere nella forza dell’entusiasmo, della creatività, in un piccolo paese di provincia. Il motore di questa rassegna è la voglia di non arrendersi e raccogliere quanto più possibile, dalla natura, dalla purezza dei più piccoli, dalla meravigliosa diversità che ci circonda e dalle infinite possibilità che la fisica e la chimica ci mettono a disposizione. Si parla di #meltingPot proprio per non perdere neanche una di occasione, una possibilità per tutti, senza esclusione. Danziamo come animali, ci perdiamo nelle nostre stesse orme, fluttuando in astrazioni inafferrabili. Questo mi piace pensare, di poter offrire delle visioni nella loro bellezza, accettate per quello che sono, o che non sono!

 

_Alessandra Gaeta_

Direttrice Artistica

Natalie Wagner ormai da anni è attiva come coreografa a livello internazionale. Ha creato numerose produzioni contemporanee di cortometraggi e lungometraggi. Il suo ultimo solo "I WISH" ha debuttato al Solo Contemporary Dance Festival ad Ankara nel 2018 e poi è stato presentato in anteprima tedesca nel 2019 al Hellerau-European Center of the Arts. Contemporaneamente ha creato il trio maschile Diapason come parte dei suoi studi di perfezionamento presso la Palucca Hochschule für Tanz di Dresda, che è stata presentata in anteprima in Svizzera in occasione del centenario del Bauhaus e poi è andata in tournée a Berlino e alla 28ª Settimana internazionale della danza a Dresda con la coreografia di "The Merry Widow" per lo Stadttheater Biel / Solothurn, "The Last Five Years" per il Gerhard-Hauptmann-Theater e "Chicago" e "Flash Dance" per Lle ThéâtreKriens.

 

I suoi interessi contemporanei, sperimentali e specifici non hanno escluso la sua connessione con progetti commerciali. Attraverso la sua collaborazione di lunga data con l'agenzia Dancing Bear Productions di Colonia, ha coreografato eventi per Porsche e Hugo Boss, tra gli altri.

Si è formata presso la Swiss National Ballet School e l’Università delle Arti di Zurigo, oltre a una formazione ulteriore negli Stati Uniti, a Parigi e in Israele. Nel 2015 ha vinto un anno sabbatico di 6 mesi presso lo studio ODC di San Francisco, sponsorizzato dal Dipartimento della Cultura della Città di Zurigo. Impegni e collaborazioni con e per coreografi / compagnie come Zaccho Dance-Theater (USA), Adi Salant (Israele), Lior Lev (DE / Israele), Noa Zuk (Israele), Katja Grässli (NL / CH), Charlotta Övferhom ( SE) e Jérôme Bel (FR). È stata stabilmente impegnata al Gerhart-Hauptmann-Theater di Görlitz e come ospite al Teatro dell'Opera di Zurigo (Kinsun Chan e Phillip Egli) e allo Stadttheater Giessen (DE), Stadttheater Biel / Solothurn (CH).

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Api. In geometriche direzioni, vibrazioni, passaggi di stadio, dalla costruzione alla perdizione, al desiderio mai esplorato fino in fondo. Api così contigue agli esseri umani, perché comune è il volo controvento. 

Yellow Limbo (letteralmente sull’orlo) è uno spazio speciale riservato all’assaggio, alla voglia di gustare il movimento in maniera parziale. Una nota di giallo da passarsi come una palla. 

Una piccola celebrazione della naturale linea di indagine tra corpo-vibrazione-suono-magnetismo-visione. Quale il fine? La sospensione, la più aerea possibile.

 

ALESSANDRA GAETA

Danzatrice, performer, autrice pugliese.

Fondatrice del Collettivo artistico Factor Hill di Palo del Colle (BA). Direttrice artistica della rassegna di Performing Arts ‘A Maglie Larghe’ con sede principale a RIGENERA Laboratorio Urbano di Palo del Colle in provincia di Bari.

La sua formazione la vede completare la Scuola Paolo Grassi di Milano, vincere una borsa di studio per l’ADF presso la DUKE UNIVERSITY del North Carolina (USA) ottenere la certificazione in Pedagogia del movimento a Roma.

Ha danzato nella compagnia americana Archipelago Theater diretta da Ellen Hemphill.

Danza come interprete per la compagnia Sonenalé e con/per diversi autori pugliesi tra cui Angelo Petracca e Alessia Lovreglio.

E’ autrice di ‘Twin3’ (2012)- ‘Dita di Miele’ (2016), ‘Yellow Limbo’ (2019), co-autrice di ‘Zona3’ (2017) insieme al gruppo VGA composto da Claudia Gesmundo e Alessia Lovreglio.

 

BETTI ROLLO

Danzatrice, performer e coreografa. Diplomata nell' Atelier di Teatrodanza della Scuola d' Arte Drammatica - Paolo Grassi. 

Dal 2014 nella compagnia statunitense di JONAH BOKAER danzando in numerosi festival, musei e teatri importanti come Festival dei 2 Mondi di Spoleto, Soluna Festival (USA), Brisbane Festival (Australia), Biennale De La Danse di Lyon (Francia), Next Wave Festival al BAM di NY, Guggenheim Museums di NY, Jacob's Pillow Dance (USA), Teatro dell'arte (IT), Teatro Strehler/Piccolo Teatro Studio Melato (IT), Teatro Elfo  Puccini/MilanOltre Festival, La Triennale (IT). 

Collabora con Compagnia Teatrale di Milano Guinea Pigs, Erika Schipa, Alessandra Gaeta/FACTOR HILL; parallelamente al lavoro come danzatrice, è insegnante di danza contemporanea/teatrodanza nel nuovo centro di formazione leccese ATF/atelier teatro fisico.

 

LUCIA PENNACCHIA

Danzatrice in diverse compagnie (Abbondanza/Bertoni, Tommaso Monza, Tamara Cubas) e coreografa, ottiene a Parigi il Diploma Francese di Insegnante di Danza Contemporanea. Dal 2017 collabora con Alessandra Gaeta e entra a far parte del collettivo Factor Hill.

 

 

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Tutina è una piccola esploratrice del mondo.

Il cervo è guardingo, perlustra tutto intorno e fiuta l'aria....

Chi si assomiglia si piglia! Tutina e il cervo si pigliano tantissimo. E’ chiaro, prima devono annusarsi, guardarsi, avvicinarsi e capirsi. Ma poi stare insieme è un gran sollazzo!

 

Tutina e il Cervo è una piccola storia di scoperte, raccontata con uno stile semplice, ironico e poetico. Creata per bambini e bambine dai 2 ai 5 anni, gioca con il tema del piacere della scoperta e dell’incontro attraverso l’espressività corporea e il riutilizzo di oggetti di uso quotidiano. (Genere: Teatrodanza)

Tutina e il Cervo racconta della naturale inclinazione dei bambini all’esplorazione. Della curiosità che si trasforma in stupore e meraviglia, della fiducia e dell’apertura all’incontro. Un piccolo viaggio in cui i bambini e le bambine potranno riconoscere lo slancio vitale e la propensione all’avventura che gli appartiene.

Tutina e il Cervo è uno spettacolo liberamente ispirato alla serie di Tutino, il protagonista dei 5 albi illustrati (Tutino e il vento- Premio nazionale Nati per Leggere 2016, Tutino e la pozzanghera, Tutino e l’albero, Tutino ha un po' di fame, Tutino non ha sonno) scritti da Lorenzo Clerici ed editi dalla Minibombo, un’affermata casa editrice con una spiccata vocazione per la narrazione dedicata ai più piccoli.

 

L’associazione culturale QuaLiBò­_Visioni di (p)Arte, con base nella città di Bari, è stata fondata nel febbraio 2002 da Lisa Masellis in collaborazione con Francesca Giglio e Maristella Tanzi, danzatrici e coreografe, e Adolfo La Volpe musicista e compositore. Una scelta che è stata naturale sviluppo di un percorso già avviato nel 1992.

Tra gli spettacoli realizzati, da segnalare: “Sur”, Finalista Premio Scenario 2005 e vincitore del Premio del Pubblico; “Primo sale”, coproduzione 2007 QuaLiBò / CAPa – Centro de Artes Performativas do Algarve – Portogallo / Regione Puglia; “N-esimo progetto fallimentare”, vincitore Premio GD’A- Puglia 2011; “Out of the blue”, Finalista Premio GD’A- Puglia 2011; “Semplice danza in levare”, coproduzione QuaLiBò- Sosta Palmizi 2018.

QuaLiBò negli anni si è occupata di creazione e produzione, formazione, organizzazione di eventi e promozione del pubblico. Attività tutte confluite in Visioni di (p)arte, Festival internazionale di danza contemporanea ed arti performative. In dieci anni di attività (Teatro Kismet OperA 2006 – 2015), Visioni di (p)arte ha costruito, dove prima non c’era, una comunità della danza pugliese. Dal 2008 al 2016, in partenariato con l’Associazione Tra il dire e il fare, QuaLiBò ha gestito la programmazione danza (cartellone e formazione) del Teatro Comunale di Ruvo di Puglia nell’ambito del progetto Teatri Abitati. Sostenuti e prodotti da Regione Puglia, Comune di Bari, Teatro Pubblico Pugliese, Dansystem, CAPA- Centro Arti Performative dell’Algarve, Rete Teatri Abitati, Teatro Kismet OperA, TRIC- Consorzio dei Teatri di Bari e contando su numerose sinergie, territoriali ed extraterritoriali, QuaLiBò ed il Festival Visioni di (p)arte sono stati riconosciuti come Eccellenze Regionali nella programmazione, nella formazione specialistica dei danzatori e nella formazione del pubblico nell’ambito del sistema danza pugliese. Conclusa l’esperienza del festival, l’attività del gruppo si è trasformata e diversificata arricchendosi di nuove collaborazioni e nuovi progetti. In continuità con l’attività di formazione, creazione e produzione, QuaLiBò include nel proprio percorso il lavoro con l’infanzia e con le arti marziali tradizionali cinesi. Dal 2014, in collaborazione con l’ass. cult. BoaOnda, si dedica alla Pedagogia Artistica e Sociale del Movimento con progetti destinati alla scuola pubblica e a tutti quei luoghi sensibili ai temi dell’infanzia. Nel 2016, accanto all’insegnamento del Tai chi chuan, ha avviato un percorso di ricerca tra danza e arti marziali. Le ultime produzioni del gruppo sono Semplice danza in levare (in coproduzione con Sosta Palmizi) e, dedicato all’infanzia, Tutina e il cervo (3-5 anni).

 

 

Nella costruzione dello spettacolo si è partiti da una riflessione sull’esperienza dell’infanzia. Il linguaggio utilizzato è quello non verbale. Un linguaggio che si affida ad una relazione profonda, fisica, gioiosa, empatica ed intuitiva. La parola è quasi del tutto assente. Lo stile è semplice edimmediato. La scena è colorata e realizzata con oggetti di uso quotidiano ma utilizzati in maniera non

didascalica. Il ritmo e la musicalità della narrazione è in gran parte affidato alle azioni e alle interazioni con gli oggetti della scena. Si è tentato di ridurre la presenza della musica ai momenti più essenziali. Riteniamo che, in questa maniera, i bambini siano più facilitati a cogliere i particolari e ad entrare in empatia con i corpi delle danzatrici. Una silenziosità che arricchisce l’esperienza visiva, emotiva e di significato ed esalta il valore poetico delle piccole cose. 

 

Tutina e il cervo crea un mondo aperto all’immaginazione in cui i piccoli spettatori potranno proiettare il loro mondo interiore (le emozioni, le competenze acquisite e ogni tipo di esperienza che fa parte del proprio bagaglio) per costruire una personale trama di significato. Un’ esperienza originale e intima ma vissuta in compagnia.

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 “A torso nudo , con indosso pantaloncini attillati , il danzatore cerca un movimento spontaneo e giocoso , eppure elegante e controllato : passi slegati e disarticolati si accompagnano a posture ironiche e caricaturali in una coreografia che confonde la narrazione , che disorienta lo spettatore con incalzanti cambiamenti di registro.”

"P!nk Elephant" è la danza compiuta attorno all'oggetto amato, al fine della sua ricerca e del suo desiderio. Desiderare è ciò che orienta l’individuo, lo attrae e ne determina lo sguardo , è il motore del nostro movimento. È la ricerca di espressione e di completezza di un corpo maschile. È una danza mai ferma , incessante , ma leggera e piena di grazia , espressione di un cammino necessario , di una traccia da seguire .

BIOGRAFIA

SIRO GUGLIELMI

Nasce l'8 novembre 1992 a Vicenza.

Ha completato la sua formazione come danzatore presso la Scuola del Balletto di Toscana a Firenze.

Ha danzato per la compagnia giovanile Junior Balletto di Toscana, con il teatro Maggio Musicale Fiorentino in Magda, per DanceCyprus, per il coreografo israeliano Itamar Serussi Sahar e per la compagnia Balletto di Roma dal 2015 al 2017.

Ha frequentato il corso di formazione professionale DanceMakers2, sostenuto dalla Regione Veneto, a Bassano del Grappa CSC, sviluppando la sua ricerca coreografica e la sua pratica creativa.

Dal 2017, la sua prima creazionep!nk elephant è stata presentata in numerosi teatri e luoghi site specific, in festival come Opera Estate Festival Veneto, Interplay Torino, Bolzano Danza e la vetrina della Giovane Danza D'Autore.

Il suo lavoro è stato selezionato, presentato e promosso dalla rete italiana Anticorpi XL.

Ha insegnato in diversi ambienti professionali, sia in Italia che all'estero.

Le sue creazioni sono prodotte e supportate da:

Associazione Culturale Zebra, CSC centro per la scena contemporanea a Bassano del Grappa, Teatros del Canal (Madrid), istituto italiano di cultura a Madrid.

Nel 2018 è stato invitato con il suo pezzo one a Teatros del Canal a Madrid per una prima residenza creativa, durante la quale gli è stata offerta una formazione professionale, una prima presentazione pubblica e una condivisione con il pubblico.

One è stato selezionato da DNAppunti coreografici 2018.

Continua a collaborare come danzatore con altri autori e nel 2018 è stato coinvolto nelle creazioni dei coreografi Andrea Costanzo Martini e Silvia Gribaudi.

Nel 2018 è l’artista italiano scelto per  Duo à trois voix / Duetto a tre voci, progetto di ricerca e creazione in partnership tra CSC - Bassano del Grappa e Circuit-Est centre choréographique Montréal, insieme alla coreografa canadese Marie Beland e alla drammaturgia Ginelle Chagnon.

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SINOSSI

HOME2.0 è uno studio coreografico che indaga lo stato della perdita. E’ un processo danzato che insegue le tracce delle zone mute del corpo e s’insinua tra le minuscole crepe delle sue armature. A innescare il processo è la prossimità fisica di un altro essere umano, quale istanza di relazione possibile, e i fili di musica intessuti dal suo strumento, che noncuranti richiamano alla vita. Il viaggio si snoda lungo le vie di una mappa invisibile, le Coque Rouge Dans la Nuit di Marc Chagall, dipinto dall’autore a pochi mesi dalla scomparsa della moglie Bella.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO 

Home 2.0 nasce nell’ambito dei Cantieri Coreografici di Libero Corpo Pro, promosso dalla Compagna Menhir di Giulio De Leo e dal Teatro Pubblico Pugliese, ed è stato presentato in forma di studio nell’ambito della Prospettiva Nievskij 2018. Sono partita indagando gli stati di chiusura del corpo, ispirandomi al lavoro di Alexander Lowen sulle ‘armature corporee’. Come e in che modo i circuiti e cortocircuiti di tensione che ci portiamo inscritti nel corpo si frappongono tra questi e il movimento, il fluire e in che modo, nonostante tutto, tali blocchi possano divenire linguaggio. Sono partita dalla presenza in scena di una persona e la sua musica per indagare le trasformazioni innescate in un corpo in gabbia dalla prossimità fisica ai fili musicali prodotti da un altro essere umano. Traducendo le armature corporee in pratiche di ricerca di movimento, mi sono resa conto che lo ‘stato di chiusura del corpo’ sui cui stavo indagando davvero era quello della perdita: è ritrovarsi con il ventre vuoto di ogni energia, è barcollare su piedi incerti, è raggomitolarsi in un punto per non perdersi di più, è cercare e continuare a cercare il modo di tornare in equilibrio, di rivelare alla luce del movimento le zone mute del corpo e di sé.

A sostenere il lavoro, come una mappa invisibile, il dipinto Le Coq Rouge Dans la Nuit, di Marc Chagall, realizzato dall’autore poco dopo la perdita della moglie Bella. Home2.0 è un viaggio verso casa, un processo a cui il corpo/anima si offre per darsi la possibilità di ritrovarsi, danzante, integro e appena nato.

BIO

Chiara Zilli è danzatrice e filmmaker. Nel 2014 realizza Io Voglio le Ali Bianche, documentario incentrato sulla relazione tra vita e pratica artistica, in concorso al SalinaDoc Fest 2014 e presentato al Festival del Cinema Europeo 2015.

Nel 2016 riceve in co-creazione il bando di residenza artistica del festival BIDE (Barcelona International Dance Exchange), il cui risultato è stato presentato in forma di studio nell’ambito del GrecFestival presso La Caldera di Barcellona a luglio 2016.

Nel 2017 dà vita a Flor Menudita, con cui realizza e diffonde progetti di sperimentazione creativa e contaminazione di linguaggi che partono dal corpo quale terreno primario di ricerca: Danza Contemporanea, Movimento Consapevole, Videodanza. Con Flor Menudita relizza diversi progetti coreografici, tra cui: 

5 settembre 2016, Teatro Romano, Lecce – Ayeneh

Coreografia e danza: Chiara Zilli, Elisa Murrone, Paola Stella, musiche originali: Pejman Tadayon Sufi Ensamble.

 

2 luglio 2017, Palazzo Andrioli, Lequile (Lecce) – Quadri che danzano

Coregorafia e danza Chiara Zilli, Mariella Rinaldi, musica e voce: Pejman Tadayon, Barbara Eramo.

 

16 – 19 ottobre 2017, Casa Celacanto, Marina Serra, Lecce – Ojos de Mar

Residenza performativa di Videodanza, ideata e condotta da Chiara Zilli e Ladys Gonzalez, con il supporto di Barcelona International Dance Exchange. Il corto prodotto durante la residenza dal titolo Bordes/Confini è stato presentato in concorso al FICE, Festival Internacional Corporalidad Expandida di Buenos Aires 2018.

 

11 – 15 marzo 2019, Distillerie De Giorgi, San Cesario di Lecce

Workshop di videodanza ‘Lo sguardo del corpo’, ideato e condotto da Chiara Zilli nell’ambito della Rassegna ‘Alchimie’, promossa dall’International Theatre Institute – I.T.I. Italia. Astragali Teatro, in partenariato con I.T.I. Unesco, Teatro Zemrude in collaborazione con Flor Menudita, dando vita al cortometraggio ‘Fervere’.

 

15 – 21 settembre 2019, Flor Menudita, Lequile

Residenza di videodanza condotta da Chiara Zilli e Ladys Gonzalez dedicata allo sviluppo del progetto ‘Stella Maris’, sperimentazione creativa che mette in dialogo il documentario e la videodanza, progetto che ha preso il via nel 2015 in Argentina, nella riserva ‘Qom’ di Pampa del Indio, al confine col Praguay.

 

Tra il 2016 e il 2018 si specializza nella conduzione di processi corporali integrativi attraverso il percorso di formazione biennale ‘Posgrado Cuerpo y Arte, presso il centro Alas – Artes en Movimiento di Barcellona, diretta dal danzatore e terapeuta Andres Waksman.

A partire dal 2018 approfondisce la sua ricerca corpo/anima prendendo parte al programma di formazione triennale in Gestalt Couseling presso l’Associazione Hermes di Taranto, diretta dal dott. Pietro Bonanno.

Tra il 2016 e il 2018 partecipa al percorso formativo Libero Corpo coordinato da Giulio De Leo e riceve, ad aprile 2018, la residenza del bando ‘Cantieri Coreografici’. Il primo studio coreografico ‘Home’ è stato presentato il 27 aprile nell’ambito della rassegna ‘Prospettiva Nevskij’.

Il secondo studio, Hom2.0, è stato accolto in residenza da Città e Corpo presso Spazio 13, Bari, a maggio 2019.

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