Selezionato e promosso da ANTICORPI XL - network giovane danza d'autore


Creazione che nasce dall’ultima fotografia scattata a Federico García Lorca seduto al Cafè Chiqui-Kutz pochi mesi prima della sua morte, per approdare ad una situazione contemporanea: un locale, musica pop, due corpi vicini ma distanti nelle loro solitudini, desideri più o meno espliciti.

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Semplice danza in levare nasce dal desiderio di rigenerare il gesto danzato e ripulirlo dalla narrazione, pur conservando un sottile rimando all’emozione che, in un altro spazio tempo, lo ha generato.   Il corpo trova una fisicità diretta e una forma espressiva essenziale.  L’ emozione si fa spazio agito.  Presenza e memoria vengono alleggerite e semplicemente offerte allo sguardo dello spettatore.   

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La culla, il cullare, l'essere cullati. Oggetto, azione e sensazione. Mudita. 

“Alcuni commentatori hanno scritto che mudita significa “gioia simpatetica” o “gioia altruistica”, quel tipo di felicità che proviamo quando gli altri sono felici. Anche questa, però, è una limitazione, perché discrimina tra se stessi e gli altri. Con una definizione più profonda , mudita è una gioia piena di pace e soddisfazione. Noi ci rallegriamo quando vediamo felici gli altri, ma ci rallegriamo anche per il nostro personale benessere. Come possiamo provare gioia per un'altra persona quando non proviamo gioia per noi stessi? La gioia è di tutti.” 

Thich Nhat Hann Insegnamenti sull'amore 

CUNAE si sviluppa come ricerca sulla gentile e piacevole sensazione del “prendersi cura”.
Prendersi cura degli altri, di se stessi e la magia che ne consegue, la reazione che si genera dedicandosi all'altro che è paragonabile all'azione stessa ma in direzione opposta. Cullare e sentirsi cullati contemporaneamente, possibile quando abbiamo il coraggio di lasciarci andare, di esporci e di permettere che questo accada. Inevitabile, investigando su tematiche così semplici e complesse allo stesso tempo, l'incontro con l'equilibrio/disequilibrio. Come quando si è bambini e si vuole essere spinti sull'altalena, troppo piano non va bene..”un po' più forte!” ma non troppo altrimenti ci si spaventa ed è pericoloso. Serve la giusta sensibilità, addestrarsi alla sensibilità.
È tanto facile dimenticare, dimenticarsi di noi stessi ed essere insensibili, ignorandoci.
Non pretendo di esprimere tutto questo in una danza, sarebbe forse troppo. Definirei questa introduzione come il bacino da cui è emersa questa particolare necessità creativa che mi ha portato, inaspettatamente, in una dimensione molto concreta, fisica e corporea. 

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La donna protagonista di questa performance è duplice. Il riferimento è al tempo lungo della notte dei morti, quello della tradizione pugliese, ogni anno, il 2 novembre si imbandiva la tavola per i defunti con i cibi che la terra offriva per permettere alle anime trapassate di goderne di nuovo. E’ su questa linea liquida tra mondo dei vivi e mondo dei morti che si tiene in equilibrio la donna duplice. Il miele, in particolare, lega primo e secondo quadro, collante di tutta la vicenda danzante. E’ l’elemento guida del percorso, un viaggio che riporta a galla i ricordi: con uno spogliarello sulle note di Giuni Russo s’ insabbia immobile il desiderio di andare ad Alghero, lei non ci andò mai. Quel miele, allora, sa di mare e arriva come soffio di vento, di memoria vetusta. Alcune posizioni e transizioni vedono il corpo immerso in più livelli: desideroso di emergere dalla malinconia del rimpianto e di essere in quelle Bahamas della Sardegna ancheggiando come una suicide girl hawaiana. Le calze del primo incontro, quelle fucsia spento, il costume da bagno ancora nuovo, la candela di nonna Concetta il vento che la spegne e il dissolversi nel tempo.

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Oggi il giorno corrente. Informazioni dal mondo, informazioni della materia di un corpo presente che si nutrone di atmosfere circostanti. Condivisione di un momento in cui il movimento genera traduzioni istantanee. Today accade in questo istante portando in scena la storia di questo momento descritta da un essere in costante movimento, assorbendo notifiche costanti.

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